Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 29/10/2012

Microsoft Sculpt Comfort, la tastiera ergonomica

 
Microsoft ha presentato una nuova tastiera ergonomica integrata con Windows 8, la quale renderà più confortevole l’inserimento del testo.

Non solo software, come ad esempio Windows 8 oppure Windows Phone 8, ma anche hardware è in arrivo da Redmond. Microsoft ha infatti svelato sul proprio sito ufficiale una nuova tastiera, denominata Sculpt Comfort Keyboard, la quale ha l’obiettivo di venire incontro alle esigenze degli utenti costantemente alle prese con il proprio PC fornendo loro ergonomia e comfort senza precedenti.
Basata sul design Comfort Curve progettato dall’azienda statunitense, la nuova tastiera offre una configurazione che ricalca quelle già in commercio all’interno della linea Microsoft, benché introduca allo stesso tempo una serie di novità. Tra queste spicca la barra spaziatrice divisa in due parti, con il lato sinistro che può essere riprogrammato al fine di eseguire alcune operazioni, come ad esempio l’eliminazione di un carattere.
Per garantire una giusta postura durante la digitazione del testo, poi, è presente sul lato lungo rivolto verso l’utente un accessorio che gradualmente accompagna il palmo dell’utente dalla scrivania all’altezza dei tasti e che può essere rimosso qualora lo si ritenga superfluo. L’intera tastiera è stata dunque progettata per offrire semplicità e comodità, risolvendo alcuni problemi che caratterizzano gli utenti che fanno uso frequente della tastiera durante le proprie attività quotidiane.
La Sculpt Comfort Keyboard, poi, presenta anche tasti per le scorciatoie rapide di Windows, con particolare attenzione alla versione 8 del sistema operativo, benché risulti essere compatibile anche con 7 e Vista. Il prezzo di vendita al pubblico sarà di 60 dollari per unità ed al momento non sono disponibili informazioni circa la data di arrivo nei negozi.
 
Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 22/10/2012

Libero offre 5 GB di spazio gratis con SugarSync

 
Gli utenti di Libero Mail possono utilizzare il servizio di cloud storage SugarSync per conservare, condividere e sincronizzare i documenti allegati.
 

Libero ha annunciato la sottoscrizione di un accordo con SugarSync per l’integrazione di 5 GB di spazio cloud all’interno del proprio servizio di webmail. Gli utenti in possesso di un account Libero potranno effettuare agevolmente il backup, la sincronizzazione e la condivisione di tutti i documenti digitali, foto, musica, video e altro su qualsiasi PC o dispositivo mobile.
Tra le numerose offerte disponibili sul mercato, Libero ha scelto SugarSync in quanto è l’unico in grado di consentire agli utenti di sincronizzare i propri documenti, anziché costringerli a spostare tutto in un unica cartella. SugarSync inoltre semplifica la condivisione dei documenti e delle cartelle, lo streaming della musica sui dispositivi mobile e il backup in automatico di tutti i file, per cui secondo Libero rappresenta la soluzione ideale per la sua webmail.
Gli utenti che possiedono già un account Libero, al momento del login vedranno un popup che permette di attivare la nuova funzionalità scegliendo una password. Chi invece ha già un account SugarSync potrà associare la webmail di Libero per utilizzare i 5 GB di spazio cloud gratuito. Al termine della breve procedura, l’utente verrà inviato a scaricare un client per PC o Mac. Sono comunque disponibili anche app per iPad, iPhone, iPod touch, Android, BlackBerry, Windows Mobile e Symbian.
Grazie a SugarSync potranno essere archiviati e condivisi allegati di grandi dimensioni, trasformando Libero in una piattaforma di collaborazione bidirezionale. In corrispondenza di ogni allegato ricevuto, l’interfaccia della webmail mostrerà il link “Salva su SugarSync”, mentre il destinatario della email riceverà un link SugarSync per accedere a documenti, foto, musica e video conservati nello spazio di cloud storage. Il servizio consente inoltre di pubblicare online foto e video, cliccando l’icona del social network preferito, dopo aver selezionato il file che si desidera condividere con i propri amici.
SugarSync offre inoltre la possibilità di effettuare il backup automatico e la sincronizzazione in tempo reale dei file, che saranno sempre accessibili da ogni dispositivo. SugarSync inoltre permette di recuperare i file precedentemente eliminati e conserva le diverse versioni dei documenti. Per attivare gratuitamente i 5 GB di cloud storage sulla propria Libero Mail è sufficiente visitare la pagina sugarsync.libero.it, creare un account SugarSync utilizzando lo stesso nome utente dell’account di posta e inserire una nuova password.
 
Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 15/10/2012

Canon, un servizio cloud per gestire le immagini

Canon lancia la fase beta di Project 1709, un servizio basato sul cloud per la gestione ottimale delle immagini: è un competitor di Flickr.
 

Proprio nelle ore che precedono il Photokina 2012 di Colonia, Canon ha presentato una nuova piattaforma di gestione delle immagini basata sul cloud. È denominata Project 1709 ed è appena stata lanciata in fase beta, mentre giungerà in versione completa nel 2013.
Project 1709 è solamente un titolo provvisorio e si presenta come un sito Web profondamente integrato con Facebook: Canon ha voluto sfruttare il social network di Mark Zuckerberg per fornire ai propri utenti la possibilità di visualizzare i “Mi piace” e i commenti sulle fotografie che caricano, seguendo dunque l’onda attuale che vede il lato social del Web come un elemento chiave di primaria importanza. Si avrà inoltre l’opportunità di organizzare le proprie immagini in tag e in album grazie a un sistema pratico e veloce.
Tale piattaforma è un competitor di Flickr, è caratterizzata da un’interfaccia grafica accattivamente ed è fruibile da smartphone, tablet e computer. Anche se è un servizio targato Canon, non sarà necessario avere una fotocamera del medesimo produttore per accedervi, dunque spazio a tutti e ovunque ci si trovi. Per il resto, Project 1709 non è molto diverso dagli altri servizi basati sul cloud per la gestione delle fotografie, ma proietta un grande marchio all’interno di un progetto che non può non destare estrema curiosità.
Spiega Rainer Fuehres, direttore della divisione Consumer Imaging di Canon Europa: «con l’avvento della fotografia digitale, la gente sta scattando le fotografie da una serie di dispositivi ed è diventato più difficile godere di queste immagini e gestirle in modo pratico. In Project 1709 abbiamo sviluppato una soluzione unica che rende più facile da gestire raccolte di foto su diverse piattaforme – sia che siano memorizzate su un disco rigido, che su un social network o nel cloud. Questa piattaforma è stata progettata per il fotografo moderno, fornisce un accesso immediato alle sue intere collezioni quando e dove vuole. Siamo entusiasti all’idea di lavorare con i fotografi durante il programma beta e di evolvere la piattaforma nei mesi e negli anni futuri».
Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 08/10/2012

eBay: nuovo logo, nuova vita

eBay cambia logo e dopo 17 anni dagli esordi avvia un restyling che si inserisce sulla linea di un profondo rilancio delle attività del gruppo.

 

eBay ha annunciato un nuovo logo, frutto di un redesign che vuol essere incipit ad una svolta attesa da tempo, progettata da anni e preparata con coraggiosi passi indietro. Questo il frutto del lavoro di Dianna McDougall:
Il nuovo logo eBay
Il nuovo logo eBay
Cambia il lettering, rimangono i colori: i caratteri in font “Univers Extended” si sfiorano uno con l’altro e l’impatto generale è quello di un logo più in linea con il design odierno, distaccato dall’impronta del passato, ma allo stesso tempo coerente con quest’ultima. Un logo che rinfresca l’immagine del marketplace e che entro le prossime settimane andrà a sostituire in ogni dove il logo storico. Il tutto avviene 17 anni dopo l’inizio delle attività, quando eBay era una avanguardia assoluta nel mondo dell’e-commerce ed ambiva a rivoluzionare il modo di pensare gli acquisti (online e non solo).
La lettera di Wenig attraversa in poche righe l’intera storia del gruppo, snocciolando i numeri attuali e l’imponente presenza internazionale. Non si fa cenno all’errore compiuto con Skype, alle numerose acquisizioni effettuate ed al continuo rimescolamento di carte che ha per anni mandato in confusione venditori ed acquirenti del marketplace. Su queste indecisioni, infatti, è stata sviluppata la tempra di un gruppo che ha resistito ai grandi cambiamenti degli ultimi anni, ha saputo dimostrarsi visionaria ai tempi dell’acquisizione di PayPal ed ora dimostra di poter rilanciare ulteriormente la propria ambizione sul mercato.
Il logo rappresenta un nuovo inizio, del quale si conosce ora la forma, ma del quale ci si attende di capire la vera sostanza.
La nuova immagine eBay

La nuova immagine eBay

Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 01/10/2012

Bip Mobile, promesse low cost

Nasce in Italia Bip Mobile, un nuovo operatore virtuale che si appoggia a H3G e che propone tariffe low-cost: ecco dettagli, offerte e prezzi.

Bip Mobile è il nuovo operatore mobile virtuale tutto italiano che intende appropriarsi di una fetta del mercato tricolore grazie a delle tariffe low-cost. In un’epoca nel quale i costi vengono ad avere un ruolo fondamentale nella scelta dei propri strumenti per le comunicazioni, un operatore che promette sconti al mercato italiano non può che attirare immediato interesse. Un “testimonial” simpatico ed una fitta campagna promozionale fanno il resto.
L’amministratore delegato è Fabrizio Bona, che detiene anche il 25% della startup, mentre il resto è nelle mani di altri investitori privati. L’azienda conta attualmente in tutto 50 elementi. L’operatore, che si appoggerà ad H3G (3 Italia) e a dealer multibrand sparsi su tutto il territorio nazionale, ha appena presentato in via ufficiale le proprie tariffe.

Le tariffe

L’attenzione ricade soprattutto sulla tariffa 3×3, quella che sembra essere la più interessante in assoluto:
  • 3 Cent/min (Tariffazione a scatti anticipati di 30 secondi)
  • SMS a 12 Cent
  • MMS 1€
  • Scatto alla risposta di 16 Cent
  • 3 centesimi guadagnati per ogni SMS ricevuto da un’utente con operatore diverso da Bip o H3G
  • Megabit Smartphone – opzione per navigare da smartphone a 2 € a settimana con 300 Mb a disposizione (oltre tale soglia costa 1 € ogni 50Mb)
  • Megabit Internet – opzione per navigare da PC e Tablet a 2 € a settimana con 500Mb a disposizione (oltre costa 1 € ogni 50Mb)
Bip Mobile 3x3 - Tariffe a confronto

Bip Mobile 3×3 – Tariffe a confronto
Sebbene i 3 centesimi al minuto rappresentino un’offerta senza uguali sul mercato italiano, v’è da sottolineare al tempo stesso lo scatto alla risposta di 16 centesimi che potrebbe far storcere il naso; l’offerta voce appare comunque molto conveniente per coloro i quali solitamente effettuano chiamate di medio-lunga durata. Ottimo il bonus ricarica da 3 centesimi per ogni SMS ricevuti dagli altri operatori, mentre è interessante la tariffa per Internet Mobile; meno intrigante appare al momento quella per PC o tablet.

Bip International

Il gruppo si rivolge con forza ad un segmento particolare del mercato, spostando così l’accento della convenienza in modo particolare sulle comunicazioni transnazionali:
Bip International è l’offerta che si rivolge al mercato etnico – il cui valore è stimato essere circa 2 milioni di euro. Allo stesso prezzo delle chiamate nazionali, Bip International consente di chiamare verso la rete fissa di Albania, Marocco e Romania e verso la rete fissa e mobile di Cina e India – che tutti insieme rappresentano circa il 75% di questo mercato.
Bip International - Tariffe a confronto

Bip International – Tariffe a confronto

«Rompere le uova nel paniere»

Bip Mobile arriva in una realtà italiana dove sono presenti tre operatori telefonici che controllano il 90% del mercato e con 30 milioni di italiani che ogni anno attivano una SIM card generando un giro di affari pari a circa 18 miliardi di euro. Fabrizio Bona, ex manager di TIM, Wind e Vodafone, ha così esplicato l’obiettivo della propria startup: «perchè fare un nuovo operatore? Il mercato italiano non è saturo, è uno dei più grandi mondiali. Vale 18 miliardi di euro. Non solo vale questa cifra, ma è molto concentrato in mano di pochissimi gestori che controllano il 90% del mercato. È probabilmente l’unico caso al mondo concentrato in pochissime mani. […] Il nostro obiettivo? Rompere le uova nel paniere. Il modello del virtuale non ha avuto un grande successo in Italia. Non offriremo tutti i servizi, ma solo quelli che interessano realmente al 90/95% dei consumatori italiani. I nostri concetti sono Be Smart. Be Fast. Be Simple. Useremo la rete H3G».
Nei prossimi 24/36 mesi il nuovo operatore virtuale investirà 100 milioni in pubblicità sulle reti Mediaset: «Noi investiremo 100 milioni in pubblicità entro il 2014, e 20 milioni entro la fine dell’anno. Il ritmo degli investimenti pubblicitari dipenderà anche dalla risposta che riceveremo. Ma abbiamo scelto di concentrare la nostra comunicazione sulle reti Mediaset perché fra il loro pubblico è presente l’intero bacino dei clienti che ci interessano».
Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 24/09/2012

4 anni di Google Chrome

Quattro anni fa nasceva Google Chrome, il browser che ha sparigliato le carte del mercato ed è oggi vivo protagonista del settore.

“Happy birthday” a Chrome e “Happy browsing” ai suoi utenti. Google festeggia i 4 anni del proprio browser ricordando quella che è stata una idea di sicuro successo, una mossa che ha sparigliato le carte nel settore mettendo in difficoltà tutti i maggiori attori che controllavano il mercato fino a quel punto.
Quando nacque i dubbi erano molti. Buona la prima, si disse, ma il dubbio generalizzato è quali fossero le reali intenzioni di Google nel settore. Una sfida a Microsoft? Un modo per spiazzare Mozilla? Una via verso una nuova dimensione cloud del Web? Un progetto in itinere nella direzione di un futuro sistema operativo (poi effettivamente realizzato sotto il nome di Chrome OS)?
Questa è la promessa del team, infatti: un browser leggero, in grado di velocizzare ogni operazione e facilitare lo sviluppo grazie alla piena adesione agli standard del Web. Nel tempo Google ha inoltre impreziosito l’offerta con una moltitudine di tecnologie ulteriori, ha migliorato il browser dal punto di vista della sicurezza ed a distanza di quattro anni si trova tra le mani un progetto a tutto tondo, adeguatamente nutrito di ambizioni e pensato per portare il browsing su qualsivoglia schermo e dispositivo.
Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 17/09/2012

Mark Zuckerberg non venderà azioni Facebook

Marck Zuckerberg promette di non vendere azioni per almeno un anno: rinuncia a monetizzare per difendere il proprio gruppo.

Mark Zuckerberg difende il proprio impero e lo fa in prima persona, appostandosi all’entrata del fortino per respingere tutte le malelingue che in queste settimane stanno aspramente contestando il gruppo per il fallimento dimostrato a Wall Street. E per difendere la propria azienda, Mark Zuckerberg passa all’attacco parlando in prima persona con una promessa solenne formulata per tranquillizzare i mercato e calmierare la caduta del valore azionario del titolo FB.
Le azioni Facebook aprirono in Borsa a quota 38 dollari circa nel mese di maggio con punte di acquisto a 45 dollari. A distanza di 4 mesi il valore si è già più che dimezzato e le prospettive non sembrano essere delle migliori in virtù della sfiducia strisciante che si sta avvinghiando al progetto. L’ultima chiusura sul listino di Wall Street attesta il valore a 17,73 dollari.

Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 10/09/2012

Ristoranti, successi o fallimenti in un clic

 

Uno studio americano dimostra che una piccola variazione nel rating di un ristorante può causarne il successo o il fallimento.

Tanti saluti alle temutissime guide annuali: il destino dei ristoranti è segnato dal rating online. I ristoratori lo sapevano già, ma fino ad ora nessuno aveva provato a calcolare quanto tale aspetto potesse incidere sulle sorti di una attività nel settore. Lo spiega uno studio di Berkeley pubblicato dall’Economic Journal, che ha stabilito come anche una semplice mezza stella di miglioramento su Yelp possa determinare la possibilità di occupare i tavoli quella stessa sera con differenze fino al 40%. In pratica, la metà del successo o del fallimento di un locale risiede nelle recensioni dei clienti.
I ricercatori si sono concentrati, come si conviene ad ogni studio, su dati ben circoscritti: combinando le recensioni di 328 ristoranti di San Francisco con un database che tracciava le prenotazioni dei posti a tavola. Naturalmente, è ovvio che è complesso, se non impossibile, slegare il giudizio con l’effettiva esperienza positiva del cliente, perciò bisogna partire dalla premessa lapalissiana che un ristorante abbia tante stelle quante merita e che per questa ragione abbia successo, e non viceversa (anche se psicologia comportamentale e sociologia hanno prodotto molte ricerche sull’emulazione come elemento di successo di un dato consumo al di là del suo effettivo valore).
Qui sta la questione: quando tra un esito economico positivo e uno negativo si staglia una grande distanza, l’unica risposta possibile è il lavoro, ma quando la differenza è dovuta a frazioni di valutazione online, la possibilità che qualcuno possa cercare la via più semplice, cioè manipolarla, è molto concreta. Non ci sono soluzioni a portata di mano, ma lo studio stabilisce quanto meno un limite da osservare: la mezza stella da 3 a 3,5 e quella da 3,5 a 4 aumentano l’introito economico rispettivamente di 34 e 19 punti percentuali.
Le recensioni sono diventate un fattore saliente nelle decisioni dei consumatori e quindi nel successo economico di un locale, perciò stanno proliferando casi di commenti falsi o recensioni pagate. TripAdvisor ha elaborato, ad esempio, un sistema di punizione (una bandierina rossa) per gli alberghi sospettati di aver inserito finti commenti entusiastici, e ci sono già società al lavoro per elaborare algoritmi e creare software appositi. In fondo, tutto ruota ancora una volta attorno alla vecchia distinzione tra propaganda e comunicazione.

Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 03/09/2012

La Germania tassa Google News

Una tassa su Google News in Germania. Gli editori esultano. Il portavoce di Google: “E’ un giorno nero per Internet”.

Una tassa sui contenuti indicizzati. In Germania è passata, dopo tre anni di dibattito infuocato, una legge che d’ora in avanti costringerà Google a pagare la proprietà intellettuale agli organi di informazione visualizzati nella sezione Notizie del motore di ricerca. Com’è ovvio, la legge ha raccolto il plauso degli editori e la forte critica dell’azienda californiana, ma anche della sinistra tedesca e dell’influente partito dei pirati, i quali promettono battaglia.
La questione è nota, e pareva essere destinata a restare nei meandri delle leggi-spauracchio di cui sono piene le intenzioni dei parlamenti europei e del congresso americano. Il concetto che sorregge la normativa è elementare: Google News indicizza informazioni contenute in altri portali di informazione (nella sostanza, le microinformazioni dei titoli e delle prime righe), ne ricava pubblicità, ma non riconosce ai veri detentori di questi contenuti il valore di queste informazioni. D’altro canto, nessun paese ha mai legiferato in questo senso, perché alle proteste degli editori si è sempre replicato sottolineando che sarebbe come chiudere un’edicola perché pubblicizza i giornali. L’elemento di “vetrina” di Google News ha, di per sé, un valore economico che invece gli editori non riconoscono a Mountain View.
Il governo tedesco, che a questo punto si candida ad essere la bestia nera di Google (basti pensare al rapporto sempre difficile coi servizi di mappatura), è riuscito ad approvare il discusso disegno di legge, facendo presente che la legge prevede la tassazione solo sui siti informazione a scopi commerciali, con l’esclusione di blogger e associazioni non-profit. Kay Oberbeck, il portavoce a Berlino di Big G, ha subito postato sul suo profilo in Google Plus un commento negativo, con toni che mai si erano sentiti:
Questo è un giorno nero per Internet in Germania. Con questo progetto di legge la ricerca sulla Rete sarebbe enormemente danneggiata. Questo intervento è senza precedenti. Ciò significa minor numero di informazioni, costi più alti e forte incertezza giuridica. La comunità Internet tedesca, i politici di tutti i partiti al governo o all’opposizione, l’economia tedesca, la comunità scientifica, devono rifiutarla all’unisono. Ci auguriamo che il parlamento tedesco riesca a fermare questo disegno di legge.
Opposte le reazioni degli editori tedeschi, ovviamente, che invece ritengono giusto questo disegno di legge, primo in europa a costringere un motore di ricerca a riconoscere il debito di chi indicizza nei confronti di chi è indicizzato. Ma è davvero così? Molti internauti tedeschi stanno già facendo esplodere la polemica sui social network, la forma di protesta più in auge, proposta a Google, è quella del classico boicottaggio: espellere dal portale i detentori di copyright che hanno fatto lobbying su questa legge.

Pubblicato da: Tecnico Informatico Verona | 27/08/2012

Perché passare a Nokia Lumia?

I “perché” di chi non apprezza Windows Phone ed i Nokia Lumia sono noti: un sistema operativo ancora lacunoso, un progetto che è solo una fuga da Symbian, prezzi elevati, design non apprezzato e via discorrendo. Più interessante, a questo punto, è capire cosa invece cerchino nei Nokia Lumia coloro i quali scelgono i nuovi dispositivi del gruppo europeo, soddisfatti e consapevoli dell’opzione Windows Phone.
Una infografica prodotta direttamente da Nokia riassume quelli che sono i motori principali allo switch verso i Lumia. L’amore per Nokia, anzitutto: una fedeltà coltivata negli anni, una community attaccata al brand ed alla storia del gruppo. Poi c’é l’apprezzamento per Windows Phone: un quinto degli utenti sceglie i Lumia poiché intende provare il sistema made in Microsoft. In terza posizione v’è la “noia” generata dalle altre piattaforme, la voglia di cambiare, il desiderio di una alternativa nuova.
Design ed applicazioni esclusive sono gli ulteriori elementi che trascinano l’utenza verso gli attuali Lumia. Aspettando Windows Phone 8 ed i prossimi device, per i quali è ormai soltanto questione di poche settimane.
 

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